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Come diventare una morning person

Alzarsi presto al mattino e avere più tempo per sé: un’abitudine che migliora la vita

Il mattino ha l’oro in bocca: è solo un modo di dire o c’è qualcosa di vero e le prime ore del mattino nascondono davvero qualcosa di prezioso?

In una vita che impone ritmi sempre più frenetici, alzarsi presto è diventato uno dei segreti di molte persone che scelgono di sfruttare meglio il tempo semplicemente ricavandone di più: dormendo un po’ meno, puntando la sveglia a orari apparentemente proibitivi.
I vantaggi sono quasi ovvi: le ore del mattino servono a entrare senza traumi nella routine, potendosi concedere una colazione più tranquilla, del tempo per scrivere un diario che aiuti a mettere ordine nei propri pensieri oppure una lista di cose da fare che aiuti a mettere ordine nei nostri impegni. Si può scegliere di usare queste ore per svolgere l’attività fisica che diciamo sempre di non avere tempo di fare: niente più scuse, soprattutto perché al mattino presto non fa ancora così caldo da rendere insostenibile anche una piccola corsetta al parco!
Si ha più tempo per sé e per sistemare tutte quelle cose che tendiamo normalmente a procrastinare: da questo punto di vista è vero che il mattino ha l’oro in bocca. Un vero tesoro di preziosissimo tempo, nascosto semplicemente nelle prime ore del mattino.

Quel che è certo, però, è che non tutti nascono “morning person”, né tantomeno è un ritmo che può andare bene per tutti. Ogni persona ha un metabolismo del riposo differente, proprio come avviene per il cibo, e dunque per qualcuno alzarsi presto può significare non avere più tempo utile per la propria vita, ma più tempo da passare a fissare il vuoto chiedendosi “Perché sono già in piedi e non a letto?”. In casi come questo, c’è poco da fare: occorre cercare strategie alternative per ottimizzare il tempo e gli impegni, ma è inutile incaponirsi a farlo al mattino, se ci rendiamo conto che quelle ore per noi non sono produttive.
È altrettanto vero che si può provare ad allenarsi per diventare una “morning person”: se non siamo abituati a svegliarci molto presto, non possiamo aspettarci che il corpo riesca ad accettare una levataccia da un momento all’altro. Quindi, prima di arrenderci e stabilire che non siamo “persone del mattino”, proviamo a integrare questa abitudine nella nostra routine.

Come? Progressivamente, per non traumatizzare il corpo e non alterare il suo ritmo. Se siamo abituati a svegliarci alle sette del mattino e vogliamo regalarci due ore in più di attività, non sposteremo da un giorno all’altro la nostra sveglia alle cinque. Ma ci prenderemo un po’ di giorni di tempo, anche una settimana o più, per svegliarci progressivamente in anticipo rispetto al giorno prima. Anche un quarto d’ora per volta, pian piano arriveremo all’obiettivo senza shock per i nostri ritmi.
A questo deve corrispondere una qualità del sonno più alta possibile, in modo da mantenerci comunque su un numero di ore di sonno che sia sano per l’organismo, la pelle, e la nostra efficienza generale. Dunque evitiamo caffeina e alcool di sera, teniamoci lontani da schermi e stimoli visivi da almeno due ore prima di andare a dormire, e cerchiamo – in queste ore – di entrare in un ambiente rilassato e confortevole, che ci aiuti a scivolare agevolmente in un sonno senza disturbi né interruzioni.
Assieme a questi fattori prettamente “tecnici” come la gradualità, e la qualità del sonno, c’è quello più importante per diventare una vera morning person: la motivazione. Una forte motivazione, lo stimolo a voler usare più ore per fare qualcosa che ci faccia davvero stare bene, è una spinta potentissima a essere costanti nell’adozione di una buona abitudine che può non essere per tutti, ma che può davvero cambiare tanto le nostre giornate!

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